Con l’arrivo della primavera, ormai prossima, nasce quasi sempre in molti di noi la voglia di dare una sferzata di freschezza alle nostre case e per questo spesso cominciamo ad organizzarci per reimbiacare le pareti che durante l’inverno sono state meno arieggiate e hanno subito gli effetti dei riscaldamenti.
Certo pitturare casa è un’attività onestamente molto noiosa e anche faticosa ma soprattutto per alcuni aspetti anche fastidiosa. Dovremo convivere infatti per giorni con l’odore delle vernici che oltre ad essere sgradevole è anche nocivo per la nostra salute.
Ecco allora venirci incontro la ricerca, che in ambito edilizio di soluzioni ecosostenibili e rispettose dell’ambiente, sta facendo sempre più passi da gigante. Prova ne è la soluzione della pittura fotocatalitica, nome tecnico per ciò che è meglio conosciuta come pittura anti-inquinamento. Si tratta di una pittura innovativa in grado di trasformare lo smog in aria pulita grazie all’azione della luce.
La pittura catalitica infatti, grazie al suo principale componente, il biossido di titanio, decompone gli agenti inquinanti presenti nell’aria sotto l’azione dei raggi ultravioletti presenti nella luce sia solare che artificiale. Questo la rende adatta quindi sia per muri esterni che per pareti interne.
Gli inquinanti, come la formaldeide presente in tutte le pitture più in commercio, vengono trasformati in sostanze non nocive. Ma oltre alla purificazione dell’aria, la pittura fotocatalitica, elimina anche muffe, microbi e batteri ed evita la formazione di cattivi odori negli ambienti chiusi.
La conferma sulla reale efficacia di questo tipo di pitture arriva da una relazione del CNR che ne certifica l’azione anti-inquinamento e le cataloga in classe A+ rendendole particolarmente indicate per le stanze dei bambini o in quelle case in cui gli abitanti soffrono di allergie.

26 Marzo 2020
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