L’architettura sostenibile è un campo che sta vedendo un’ampia espansione negli ultimi anni. Complice l’attenzione comune sempre più marcata alla “salute dell’ambiente” e ai comportamenti corretti da adottare per non recare ulteriori danni a questo ecosistema già in bilico. Purtroppo, come ogni nuova cosa che diventa attuale e alla portata di tutti, nascono molti falsi miti sia sulle tecnologie, sia sui materiali e sia sulle soluzioni edilizie. Oggi vediamo sempre più costruzioni definite “green” ma dobbiamo fare attenzione a ciò che è “verde” solo in superficie.
Cerchiamo quindi di sfatare alcuni falsi miti dell’architettura sostenibile per non cadere nella trappola.
1. Un edificio sostenibile è più costoso
Da una recente ricerca sul costo della progettazione sostenibile è emerso come essa abbia un costo pressoché uguale rispetto ai modi di costruire “tradizionali”. L’incremento medio del costo della costruzione sostenibile è infatti pari all’1,4%. Questo piccolo incremento porta ad usufruire però del conseguente risparmio energetico, che può giungere fino al 35% circa rispetto ad una costruzione “tradizionale”.
2. Un edificio di classe A è sostenibile
La definizione di “classe energetica” è quello che in termini tecnici si chiama “indice di prestazione energetica” e corrisponde all’energia totale consumata dall’edificio climatizzato per metro quadro di superficie ogni anno. Fino ad oggi è stato un indice molto limitato; da ottobre 2015 il suo calcolo per l’edilizia residenziale tiene conto di più fattori: la climatizzazione invernale (riscaldamento), la climatizzazione estiva (condizionatori) e la produzione di acqua calda sanitaria (l’acqua calda in cucina e bagni). Tutto questo però non è sufficiente per definire un edificio “sostenibile”: potrebbe essere infatti che il materiale di isolamento, pur molto performante, sia però molto inquinante, o di difficile smaltimento a fine vita. Per la sostenibilità si devono tenere conto quindi anche di altri fattori, quali la forma dell’edificio, la posizione e l’orientamento, la scelta dei materiali, la loro filiera produttiva, ecc..
3. Un edificio che risparmia energia è un edificio sostenibile
Non è sempre vero. Un edificio che ha la sola qualità di risparmiare energia non può essere definito sostenibile se parametri come integrazione con il sito, efficienza idrica, scelta dei materiali, luce naturale e molti altri, non sono stati considerati fin dalla progettazione preliminare.

Come si vede da queste brevi considerazioni dobbiamo sempre verificare e approfondire quando ci propongono delle costruzioni cosiddette “green” o ecosostenibili. Informiamoci prima sui materiali che verranno utilizzati e magari facciamoci aiutare da esperti del mestiere e tecnici specializzati.